lunedì 11 maggio 2009

Vagabondando in Uzbekistan


Il centro Asia è senza dubbio un tema molto interessante. L’Uzbekistan riassume tutti i temi della ricchissima tradizione centro asiatica. Bukhara ( il cui significato viene dal Sanscrito e significa monastero) è stata capitale dell’impero Persiano .C’è una continuazione culturale fra tutti i paesi della zona e in questo viaggio si può ben capire la storia e la geocultura dell’area. La gente come in tutto il centro Asia a partire dall’Iran, è particolarmente ospitale e orgogliosa di esserlo, conserva molti aspetti di una cultura locale, agricola basata su ricchezze e calendari delle stagioni, mercati rigogliosi di frutta, verdura, cereali ed abiti tradizionali. Il paese viene conquistato dai russi agli inizi del 1900 poi sovietizzato. Direi che si trova tuttora immerso nella società sovietica e questo è un altro interessante tema del viaggio. Pensa che il loro grande fiume l’Amudarya che aveva 9 km di larghezza è stato completamente messo al servizio dell’agricoltura da una pianificazione russa con migliaia di canali che lo ha ridotto al momento a 1 km e di conseguenza il famoso Lago d’Aral si è ritirato di 150km. Il contrasto fra i vecchi centri medievali e la pianificazione urbana della ex Repubblica Socialista Sovietica sono netti. L’Uzbekistan è raccolto fra i monti del Kirgizistan, del Tajikistan, da qui i sovietici sono entrati in Afghanistan. Nel paese ci sono etnie e lingue diverse. Pensa che il Tajiko è indoeuropeo derivazione sanscrita e l’Uzbeko è Turkmeno. Qui si parla una lingua simile a Istanbul. Khiva, Bukhara e Samarcanda sono sostanzialmente le mete, anche perché visitare le architetture e le urbanizzazioni del periodo sovietico non è attraente. La durata di una decina di giorni è ampiamente sufficiente. Il clima è ottimo in primavera e autunno, a rischio di freddo in inverno, forse troppo caldo da metà giugno a fine agosto. Il cibo è tipicamente rurale e genuino.



Rosa Di Ponzio

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