giovedì 23 aprile 2009

Valparaiso And Pablo Neruda. From – Twenty Poems of Love


I can write the saddest lines tonight.
Write for example: ‘The night is fractured
and they shiver, blue, those stars, in the distance’
The night wind turns in the sky and sings.

I can write the sadd
est lines tonight.
I loved her, sometimes she loved me too.

On nights like these I held her in my arms.
I kissed her greatly under the infinite sky.
She loved me, some
times I loved her too.
How could I not have loved her huge, still eyes.

I can write the saddest li
nes tonight.
To think I don’t have her, to feel I have lost her.

Hear the vast night, vaster without her.
Lines fall on the soul like dew on the grass.
What does it matter that I couldn’t keep her.
The night is fractured and s
he is not with me.
That is all. Someone sings far off. Far off,
my soul is not content to have lost her.
As though to reach her, my sight looks for her.
My heart looks for her: she is not with me

The same night whitens, in the same branches.
We, from that time, we are not the same.

I don’t love her, that’s certain, but how I loved her.
My voice tried to find the breeze to reach her.
Another’s kisses on her, like my kisses.
Her voice, her bright body, infinite eyes.
I don’t love her, that’s certain, but perhaps I love her.
Love is brief: forgetting lasts so long.
Since, on these nights,
I held her in my arms,
my soul is not content to have lost her.
Though this is the last pain she will make me suffer,
and these are the last lines I will write for her.

It is undeniable that the contemporary history of Valparaíso is closely related to the figure of the well-known Chilean poet Pablo Neruda and vice versa. It was in this city looking into the Pacific Ocean that, feeling tired of the noise of Santiago, the writer found a house structure located on Mount Florida with an endless view of the sea, where he could he could “live and write in peace”.
The Port of Valparaiso is a magical land. In this city artists can find inspiration for their works. The love, the hate, the war and the peace are hided in every corner city.
Nicknamed “The Jewel of the Pacific”, Valparaíso was declared a world heritage site based upon its improvised urban design and unique architecture. The official Unesco declaration also places exceptional emphasis on Valparaíso’s unique “intangible heritage,” which includes the city’s ethnic heritage as seen through the traditions and lifestyles of Valparaíso’s immigrant communities.

Mariana Diaz

mandami una mail

Il ramo rubato. Valparaiso e Pablo Neruda

Nella notte entreremo a rubare
un ramo fiorito.
Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell'ombra.
Ancora non se n'é andato l'inverno,
e il melo appare
trasformato d'improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle.
E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell'ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.





Valparaiso è la seconda città del Cile, qui il famoso poeta Pablo Neruda visse nella casa, da lui chiamata, La Sebastiana.
Il Porto di Valparaiso è conosciuto per essere una terra magica, luogo dove artisti trovano l'ispirazione per le loro opere. Ogni angolo della città nasconde una storia, d'amore, odio, guerra o pace.
Le case colorate sono appese alle colline e sembrano staccarsi per cadere sul mare, quel mare che che si mostra infinito agli occhi di chi guarda l'oceano Pacifico per la prima volta.
La semplice bellezza delle stradine di questa città ci fanno riflettere sulla vera natura delle cose e pensare che in realtà per trovare pace bastano i colori (i nostri), un po' di vento e tanta, tanta brezza.

Mariana Diaz

Travel to Tuscany in the heart of Anghhiari


Country with a strong vocation for tourism thanks to its beautiful landscapes, Anghiari has ancient origins and presents the visitor with its characteristic medieval, located on a hill in the domain of the Tiber valley and Sovara. If you already look beautiful from the plain, even more fascinating is to wander the old town with its picturesque stone houses, alleys, staircases, charming squares, evidence of historical values handed down through the centuries. The event, held annually between late April and early May, has a major impact, even for the deep bond that unites this review to qualified stores a historical center of the most valuable of central Italy, exalting further discovery, the visitor will be fascinated wandering for a country that now appears on a measured pace far from those of a ring road or a bypass, where just a few steps away from the center to find peace of silent paths immersed in the green fields or in the silvery olive groves. Throughout Italy and abroad Anghiari is known as a center for the art of restoration of antique furniture, with antique restorers and experts linked to the history of the local Art Institute, a school that is unrivaled working to set the future course for Upper Art Restoration and equip himself with the restructuring of Palazzo ¬ turing Texts, a boarding school to house students from all over the world. Do not forget that just as inviting to Anghiari are the flavors of the cuisine, with flow rates typically used toscane sometimes within striking ancient environments.
In addition, the magical atmosphere of convivial evenings, dinners organized in front of the churchyard of a Romanesque church or at any house in the old town, the folk songs and theater, in an extraordinary maelstrom of whispered phrases and serenades, stone chisel and hammer, which leaves the chime craft shops along the steep descent.

Fotografie

Rosa Di Ponzio

Anghiari: storia di un borgo tra cielo e terra


Paese a forte vocazione turistica, grazie anche ai suoi incantevoli panorami, Anghiari vanta origini antiche e si presenta al visitatore con un suo caratteristico aspetto medievale, posizionato su di una altura a dominio della valli del Tevere e del Sovara. Se è già bello osservarlo dalla pianura, ancor più affascinante è il girovagare per l'antico borgo con le sue pittoresche case in pietra, i vicoli, le scale, le suggestive piazzette, testimonianze di valori storici tramandati attraverso i secoli. La manifestazione, che si svolge ogni anno tra la fine di aprile e gli inizi di maggio, gode di grande risonanza, anche per il legame profondo che unisce questa qualificata rassegna alle botteghe di un centro storico tra i più pregevoli dell'Italia centrale, esaltandone ulteriormente la scoperta : il visitatore rimarrà affascinato girovagando per un paese che da subito appare misurato su ritmi lontani da quelli di un raccordo anulare o di una tangenziale, dove basta allontanarsi pochi passi dal centro per ritrovarsi nella pace di silenziosi sentieri immersi nel verde dei campi o nel colore argenteo degli oliveti. In tutta Italia e all'estero Anghiari è conosciuto come polo per l'arte del restauro del mobile antico, con antiquari ed esperti restauratori legati alla storia del locale Istituto d’Arte, una scuola impareggiabile che sta lavorando per allestire il futuro Corso Superiore per l'Arte del Restauro e dotarsi, con la ristrut¬turazione di Palazzo Testi, di un convitto per ospitare studenti da tutto il mondo. Non dimentichiamo che altrettanto invitanti ad Anghiari sono i sapori della cucina, con le portate tipicamente toscane servite talvolta all'interno di suggestivi ambienti antichi.
A ciò si aggiunga la magica atmosfera delle serate conviviali, delle cene organizzate davanti al sagrato di una pieve romanica o all'uscio di qualche casa nel vecchio borgo, dei canti popolari e del teatro, in uno straordinario vortice di frasi sussurrate e di serenate, di pietre scalpellate e martelli, il cui rintocco esce dalle botteghe artigiane poste lungo la ripida discesa.

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Rosa Di Ponzio

giovedì 16 aprile 2009

Thailandia: A pesca con gli zingari del mare


A Phuket si ha la possibilità di entrare in contatto con gli ultimi rappresentanti di una popolazione nomade che naviga da tempi antichissimi nei mari del Sud Est asiatico: i Chao Lay.
L'incontro con gli zingari del mare, dal colorito bruno che li fa assomigliare agli indonesiani, avviene nella baia di Rawai, sullo sfondo le palme da cocco nascondono le caratteristiche case in legno su palafitte che i Chao Lay costruiscono nei pressi delle spiagge dove trovano rifugio. Il mare limpido culla le barche affusolate, dai colori vivi, con motori fuori bordo con l'asse incredibilmente lungo, da cui deriva il nome long tail, che sono capaci di muoversi anche sui bassi fondali. La spiaggia, poco frequentata da nuotatori a causa del fondo fangos
o, è una tappa interessante proprio perché confina con il villaggio dei Chao Lay e il loro mercatino del pesce. Si pensa che gli zingari del mare provenienti dal mar delle Andatane parlano un dialetto simile al malese, siano i più antichi abitanti di Phuket. Sono una piccola comunità matriarcale, poche centinaia di persone che ancora oggi vivono di pesca e che trovano rifugio in quest'enclave, circondata da villaggi turistici. Solo comunità come quella di Kho Phi Phi, localizzata in una zona costiera di difficile accesso, può sperare di sopravvivere indisturbata.
La barca prende il largo, all'orizzonte spuntano come piovuti dal cielo, alti faraglioni punteggiati di verde rigoglioso, scogli, piccole isole verdi collinose che si affacciano su fondali incantevoli. La barca arriva sul posto prefissato, l'eventuale presenza di nasse non è segnalata in superf
icie per evitarne l'identificazione da parte dei concorrenti. I pescatori iniziano la vestizione, le mute sono in realtà pantaloni di tuta e magliette a maniche lunghe, i piedi calzano mocassini di plastica che consentiranno di camminare veloci sul fondo, le mani sono protette da guanti per evitare le pericolose ferite di coralli e rocce. Dalla maschera, che Oak e Touk appoggiano con cura sulla faccia, esce un tubo simile a quello che usiamo nei nostri giardini per bagnare le piante, ma è lungo diversi metri ed è acciambellato sul fondo della barca con l'estremità collegata a un compressore. Da li verrà pompata l'aria mentre i pescatori lavoreranno sott'acqua. Prima di saltare nel blu ciascun uomo si premura di avere con sé i tre anelli di metallo di circa venti centimetri, intersecati tra loro, strumento indispensabile per convogliare i pesci verso la rete. Tuffatisi in acqua i pescatori arrivano rapidamente sul fondo dove raccolgono la pesante pietra che permetterà loro di spostarsi senza riemergere. Oak e Tong operano agili attorno alla rete sistemata a u in attesa dei pesci. Gli uomini scuotono
con forza i cerchi di metallo, il rumore si diffonde nel mare, terrorizza i pesci che si muovono veloci per allontanarsi dal frastuono e cadono in trappola senza possibilità di scampo, la rete si chiude. La risalita sarà più lenta della discesa. I rischi corsi sono molti. La rete viene issata, il fondo della barca si riempie di pesce mentre Oak e Tong riemergono, anche oggi hanno portato a termine il lavoro, hanno assicurato cibo alla loro comunità.

Travel to Phuket
In Phuket you can get in touch with the latest representatives of a
nomadic population that navigates ancient times in the seas of South East Asia: the Chao Lay.
The encounter with the gypsies of the sea, the brown color that makes them resemble the Indonesian case in Bay Rawai, on the background of the coconut trees hide the wooden houses on stilts that Chao Lay built near the beaches where they find refuge. The sea cradle boats tapered, from bright colors, with outboard engines with the incredibly long axis, from which derives its name long tail, which are also capable of moving on low depths. The beach, little frequented by swimmers due to the muddy bottom, is an interesting step because it adjoins the village of Chao Lay and their fish market. It is believed that the gypsies of the sea from the Sea of Andatane speak a dialect similar to Malay, are the oldest inhabitants of Phuket. They are a matriarchal community, a few hundred people still living from fishing and found refuge in quest'enclave surrounded by villages. Only community like that of Kho Phi Phi, located in a coastal area of difficult access, can hope to survive undisturbed.
The boat takes off, sprout on the horizon as poured from the sky, dotted with tall stacks lush greenery, rocks, small islands green hills overlooking beautiful backdrops. The boat arrives at time, the presence of traps is not marked on the surface to avoid identification by competitors. The fishermen begin their habit, the wetsuits are actually pants suit and a long-sleeved shirts, wear moccasins feet of plastic that will allow quick walk on the bottom, his hands covered by gloves to avoid injury of the dangerous rocks and coral. Mask, which Touk Oak and support with care on the face, leaving a tube similar to what we use in our gardens to wet the plants, but is several meters long and is acciambellato at the bottom of the boat with the ends connected to a compressor. From there the air will be pumped while the fishermen work under water. Before you jump in the blue every man takes care to have with them the three rings of metal about twenty centimeters, intersected with each other, indispensable tool for conveying the fish toward the net. Tuffatisi water fishermen arrive quickly at the bottom to collect the heavy stone that will allow them to move without surfacing. Oak Tong and operating agile around the network arranged au waiting for fish. The men shake with the power circles of metal, noise is spreading in the sea, terrorises the fish that move fast to get away from the noise and fall into the trap with no possibility of escape, the network closes. The rise will slow down. The risks are many. The network is hoisted, the bottom of the boat is full of fish while Oak and Tong Riemergasse, also now have completed the work, have ensured food to their communities.


martedì 14 aprile 2009

L'Australia a piedi!

Una settimana di trekking nei parchi naturali della Tasmania. 
Attraversare la foresta pluviale a piedi! su e giù per le montagne, camminando attraverso i parchi dichiarati patrimonio dell'umanità, ammirando, odorando e sentendo sulla pelle ogni ogni soffio d'aria. Stancarsi e riposarsi in qualunque posto, guardare ciò che c'è intorno e ciò che alle nostre spalle lasciamo.
La Tasmania, isola dell'Australia, è diventato la mecca del trekking. L'Overland track si estende per 1,4 milioni di ettari: la Tasmanian wilderness world heritage, che dal 1982 fa parte del patrimonio mondiale dell'Unesco. Il 20 per cento dell'isola ha un territorio fatto di montagne frastagliate e di profonde gole formate nel corso di glaciazioni successive.
Per raggiungere una delle ultime foreste pluviali temperate del mondo bisogna superare la regione arida dell'altipiano centrale dell'isola. a un paio d'ore d'auto da Hobart, la capitale della Tasmania, c'è una zona con un ecosistema complesso, fatto di alberi giganti, tante varietà di piante, una decina di specie animali e uccelli rari. Questo regno dalla natura incontaminata ha 25 montangne, che permettono di fare gite sempre diverse. Il monte Ossa, con i suoi 1.617 metri, è il più alto. L'Overland track passa attraverso il Cradle mountain-Lake st. clair, un parco nazionale che si estende per 80 chilometri.
Per arrivare in questi sentieri basta fare un visto turistico elettronico, per l'Autralia lo si può fare su internet (www.eta.immi.gov.au) e costa 12 euro circa. Il prezzo di un volo dall'Italia per l'Australia parte da 1.210 euro a/r. Le principali città della Tasmania sono raggiungibili da Sidney e Melbourne con dei voli low cost. Il costo è di 60 euro a tratta. Il trekking è organizzato dalla Cradle Hunt e si tiene da ottobre a maggio, la stagione perfetta per questo tipo di escursioni.



Have you  ever thought about you walking in the parks of Tasmania?
Have you ever thought about you walking through the rainforest? 
Australia is the perfect place to do it!  There you can visit the parks declared patrimony of humanity.
Tasmania is an island in Australia and has become the mecca of trekking. The  reason for going to Tasmania is to walk the famous Overland Track, which stretches for eighty kilometres between Lake St. Clair in the south and Cradle Valley in the North. Also you can climb Mount Ossa, at 1617 Metres this is highest summit on the Island State and if you make it to the top then you will establish a new altitude record!
The whole area of the western central highlands has been designated as a National Park and its rugged mountain peaks and alpine moor lands offer some of the finest scenery in Australia. In December 1982 the entire area was inscribed on the United Nation's World Heritage List.
To visit Australia you have to make a tourist visa, you can do it on line (www.eta.immi.gov.au), it costs 12 euros. Flight ticket from Italy to Australia costs 1210 euro a / r. Major cities Tasmania can be reached from Sydney and Melbourne with low cost flights. The trekking is organized by Hunt cradle between October and May, the perfect season for such excursions.


Mariana Diaz


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Fonte: Internazionale

lunedì 6 aprile 2009

La Valle Sacra degli Incas



La storia del popolo Incas per quanto antica sia, riesce ancora ad affascinare. Il Perù ha dedicato a questi antichi uomini un percorso specifico che ancora oggi attrae flussi turistici da ogni parte della terra. Viaggi di due o tre settimane alla scoperta dei più bei siti archeologici della Valle Sacra, sono messi a punto da numerose agenzie. La via dei Maya si percorre visitando le città coloniali: Lima, Arequipa, il lago Titicaca, Sillustani, Cuzu, Pisac, Ollantaytambo, Machu Picchu, Maras, Moray, e Chinchero. Ognuna di queste racchiude simboli e tradizioni appartenenti al popolo da cui discende l’umanità. Sono posti meravigliosi da scoprire in compagnia del popolo peruviano, icona della rilassatezza di un popolo senza fretta, solare e colorato. Nella conca del fiume Huatanay, ai piedi dell’Huanacauri a 3400 mt di altitudine, l’antica capitale dell’impero incaico è ancora oggi una città simbolo, capitale del popolo quechua. Città gradevole, con un clima mite nonostante la sua posizione elevat
a, ha svolto un ruolo tanto importante per l’impero incaico da venire conosciuta come “l’ombelico del mondo”. La sua storia, infatti, è la storia stessa dell’edificazione dell’impero e delle popolazioni che lo abitavano prima della conquista spagnola nel XVI secolo, che ne segnerà la distruzione, con la fuga della popolazione verso il Machu Picchu.

Travel in the land of the Incas.
The history of the Incas as old is still to fascinate.
Peru dedicated to these old people a specific location that still attracting tourist flows from all parts of the earth. Travel for two or three weeks to discover the most beautiful archaeological sites in the Sacred Valley, are developed by several agencies. The way the Maya along visiting the colonial city: Lima, Arequipa, Lake Titicaca, Sillustani, Cuzu, Pisac, Ollantaytambo, Machu Picchu, Maras, Moray, and Chinchero. Each of these contains the symbols and traditions belonging to the people from whom humanity. They are wonderful places to be discovered in the company of Peruvian people, icon of the relaxation of a people without haste, solar and colorful. In the basin of the river Huatanay, at the foot dell'Huanacauri to 3400 meters of altitude, the ancient capital of the Incas is still a city symbol, the capital of the Quechua people. Pleasant city with a temperate climate despite its high position, has played an important role for the Incan empire to be known as "the navel of the world." Its history is indeed history itself dell'edificazione of the empire and of the people who lived before the Spanish conquest in the sixteenth century, which mark the destruction, with the outflow of population to Machu Picchu.


Rosa Di Ponzio



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mercoledì 1 aprile 2009

I pioneri del verde.

Nella giungla di Papua Nuova Guinea con la tribù kaluli, che lotta per difendere la foresta dallo sfruttamento delle multinazionali.
I kaluli sono una tribù di circa duemilacinquecento persone sparse in alcuni villaggi intorno al monte Bosavi, nel Great papuan plateau, un'immensa distesa di giungla che rende da sempre difficili gli scambi.
Uno degli elementi fondamentali per l'organizzazione sociale di una delle tribù più isolate della Papua Nuova Guinea sono le cerimonie notturne, dove i canti e la danza danno voce al dolore.
La prima volta che si assiste a uno di questi riti l'odore dell'aria irrita le narici. Poi, però ci si abitua. Ogni volta che la danza ricomincia, quell'odore di carne umana bruciata inonda la capanna. E ti investe ogni volta che un papua commosso fino alle lacrime si allontana dalla folla per spegnere una fiaccola sulla spalla di un danzatore. In quell'istante si sente il crepito della pelle che brucia. Nascosto nell'oscurità il pubblico si avvicina al gruppo dei danzatori in costume. Nello spazio, illuminato soltanto dalle torce di resina, s'intravedono a stento i corpi cosparsi da uno spesso strato di creta color porpora. A tratti la luce illumina anche i volti disegnati con la fuliggine e i copricapi di piume argentate, che ondeggiano al ritmo dei canti sincopati. E attorno loro la folla assapora la gioia di essere triste.
Il canto malinconico evoca il ricordo delle persone scomparse e man mano che la tensione aumenta diventano più intensi. Le fiaccole si riaccendono e si spengono sulle pelli abbronzate color cuoio. Ma nessun danzatore bruciato mostrerà segni di stanchezza, impazienza o sofferenza fino alle prime ore del giorno. E' così che si condivide la tristezza fra i kaluli, offrendo il proprio dolore alla comunità.
Arrivare nella regione del monte Bosavi, dove vivono i kaluli non è facile ed è consigliato farlo con una guida. L'agenzia di viaggi Tirawa (tirawa.com) organizza dei trekking nella regione. Un biglietto aereo dall'Italia per Port Moresby parte da 2.188 euro a/r. La stagione migliore per andarci è quella secca: da maggio ad ottobre.

In the jungle of Papua New Guinea the kaluli tribe is fighting
to defend the forest from exploitation of the multinationals.
The kaluli are a tribe of near two thousand five hundred people. They live in several villages around Mount Bosavi in the Great Papuan Plateau. The vast jungle has made difficult the trade in this area. 
The most important element for the social organization of kaluli tribe are the nighttime ceremonies, when the singing and dancing give voice to pain. 
The first time you see this rite the smell irritates your nose but then you get used to it, and when the papua moved up from the crowd to put out a torch on the shoulder of a dancer, the smell invests you. In this moment you can hear the cracked skin burns. In the darkness you can see the bodies with a thick layer of purple clay. Sometimes the light illuminates the faces drawn with soot and silver headdresses of feathers that sway to the rhythm of syncopated songs. And around them the crowd relished the joy of being sad. The melancholy song evokes the memory of the disappeared people. This is a way to share the sadness of the kaluli. they offer their grief to the community. 
To Arrive in the region of Mount Bosavi, where the kaluli live , isn’t easy and is recommended going with a guide. The travel agency Tirawa (tirawa.com) organizes trekking in this region. A flight ticket from Port Moresby costs 2188 euros . The best seasons to go is from May to October. 

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Mariana Diaz

Fonte: Internazionale.